Comunemente viene chiamata da tutti centralina, ma il termine esatto sarebbe “unità di controllo motore” (in inglese ECU – Engine Control Unit). La centralina, infatti, è un dispositivo creato per gestire il funzionamento dal punto di vista elettronico del motore delle nostre auto, il quale controlla alimentazione, accensione e distribuzione in base ad una serie di parametri rilevati con appositi sensori. Come potrai immaginare solo da queste prime poche righe, la centralina risulta essere il cuore: un componente fondamentale nonché essenziale della nostra automobile. Proprio per questo la sua protezione tramite un antifurto risulta essere sempre più decisiva al fine di evitare eventi spiacevoli al nostro veicolo.
A seconda dell’auto la posizione della centralina può variare: il più delle volte la troviamo nel vano motore, in altri casi è possibile trovarla nel tunnel centrale, sotto il cruscotto o nel vano portaoggetti.
A protezione della centralina stessa, nella maggior parte delle auto prodotte da metà anni ’90 in poi, troviamo un ulteriore dispositivo chiamato Immobilizer: un sistema elettronico installato nella centralina che permette all’automobile di accendersi solo ed esclusivamente con la chiave corretta. La Honda fu la prima casa d’auto a introdurre questo sistema di antifurto su un veicolo di serie. A seguire, a partire dal 1998, l’immobilizer divenne obbligatorio in alcuni paesi della futura Unione Europea, come Germania, Finlandia e Svezia
Più passano gli anni, più il livello tecnologico avanza e ad essere prese di mira da chi si occupa di rubare auto sono proprio le centraline. Si perfezionano giorno dopo giorno le metodiche più sofisticate che mirano proprio al superamento dell’immobilizer ed a collegamenti specifici da e verso la centralina.
Le tecniche utilizzate durante il furto, ad oggi, sono tra le più disparate: il ladro può agire con metodiche differenti, ma tra le principali individuiamo assolutamente la tecnica della centralina universale che prevede la sostituzione di quella originale con una decodificata oppure agendo sulla porta OBD (On Board Diagnostic) riuscendo a mettere in modo l’auto senza utilizzare la chiave originale (di questo ne abbiamo parlato qui)
In sintesi, aggirare un immobilizer nel 2021 è davvero facile: il cilindro d’accensione viene rotto, la centralina originale viene smontata e sostituita con una vergine, senza codici e soprattutto senza collegamento a nessun cavo. L’auto viene prelevata e portata via. Un gioco da ragazzi no?
Riconosciamo quindi di rilevante importanza l’utilizzo di un antifurto meccanico che vada a proteggere la centralina motore impedendone innanzitutto la sostituzione e successivamente il collegamento elettronico.
L’esempio calzante è quello di UnitBlock di Starbock, un antifurto meccanico che, integrandosi perfettamente con SafetyBlock, antifurto dedicato alla porta OBD, garantisce una protezione totale sia meccanica sia elettronica della centralina dell’auto e di conseguenza al veicolo stesso.
A differenza di altri sistemi, il vantaggio derivante dall’installazione di un’unione di antifurto di questo tipo è per l’appunto una protezione massima, che lascia davvero poco spazio anche al ladro più tecnologicamente avanzato in circolazione. Inoltre, garantisce un vantaggio determinante anche in occasione di casi d’urto, anche lievi, grazie alle solide strutture (spesso in acciaio) con le quali vengono progettati gli antifurto per centralina.
Previeni ogni evento spiacevole: investi in un antifurto al fine di proteggere il tesoro più prezioso della tua auto: la centralina!